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Roberto Pietrosanti - Eventi


Roberto Pietrosanti
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Mostra Robero Pietrosanti

Fondazione per l'Arte, nell'ambito di una costante ricerca, promozione e diffusione dell'arte contemporanea, è lieta di presentare il progetto espositivo ideato da Roberto Pietrosanti per la sede romana di Banca Leonardo.
La villa fu progettata all’inizio degli anni ’30 dall’Ingegnere Architetto romano Clemente Busiri Vici.
I sontuosi spazi di Banca Leonardo sono integralmente ripensati dall’intervento di Pietrosanti, trasformati in un laboratorio progettuale denso di suggestioni formali di rara intensità. L’artista entra in sintonia con l'architettura del luogo e ne traccia misure e proporzioni, ne saggia i confini, svelando un’identità ricca di storia. Prerogativa dell’artista è infatti il rapporto con l’architettura, che trova rispondenza in opere abitabili, percorribili, connotate da un forte senso architettonico.
Linee sinuose accompagnano lo sguardo verso sporgenze acuminate. Superfici monocrome vengono incise da segni, spigoli, rilievi, piani sfalsati dalla cui combinazione si generano figure geometriche. Miriadi di punti si rincorrono a disegnare volumi aerei, parabole che si dissolvono nello spazio come pulviscolo luminoso. Lamine metalliche si intrecciano in grovigli oscuri dalla potenza ferina, quasi sul punto di esplodere. Carte dalla superficie scabra, consumata dal tempo, si sollevano aprendo squarci verso la terza dimensione.
Gli ambienti della banca divengono un punto d’incontro per una nuova condivisione e diffusione dell'arte, vissuta nella sua capacità pervasiva.

L’intervento di Pietrosanti si colloca in due aree principali: il salone d’ingresso e i vani delle sale riunioni. Presenze anche nei corridoi di passaggio con opere di piccole dimensioni e opere su carta.
Il salone di ingresso è il cuore della sede di Banca Leonardo. Qui verranno proposte due installazioni, un’opera di grandi dimensioni sulla parete delle scale e un secondo lavoro sulla parete situata a destra rispetto all’ingresso.
Nelle sale riunioni e in alcuni uffici saranno poste delle opere o dei nuclei di opere monocromatiche: ogni stanza sarà caratterizzata da un diverso pigmento, in modo da rendere lo spazio una sorta di “Camera picta”.
Il periodo espositivo si dividerà in due atti. Il primo atto da giugno ad agosto, il secondo da settembre a dicembre. Nel secondo atto sono previsti dei cambiamenti negli allestimenti delle sale riunioni: alcuni lavori verranno sostituiti, altri posti in nuovo dialogo fra loro.
Fil rouge del progetto è un percorso attraverso i temi portanti della ricerca dell’artista, che consente di evidenziarne la cifra stilistica, gli echi e i rimandi interni. Entro il molteplice dispiegarsi di variabili materiche e formali emerge infatti un itinerario coerente e rigoroso, incentrato su ricerche spaziali e sull’analisi delle reciproche interferenze tra opera e ambiente. L’approfondito studio del luogo costituisce per Pietrosanti il punto di partenza delle proprie investigazioni formali, tese costantemente a reinventare il contesto.

Roberto Pietrosanti nasce a L’Aquila nel 1967, vive e lavora a Roma. Il percorso di Pietrosanti si svolge all’interno di una rigorosa monocromia, allargandosi al confronto con l’architettura. Nascono da tale ricerca i vari interventi in importanti progetti architettonici, a cominciare dal 1999. Nel 2000 vince il concorso di idee per la risistemazione di Piazza Augusto Imperatore a Roma. In parallelo l’artista affronta anche una serie di progetti per il teatro e la danza contemporanea. Si segnala la realizzazione di un’opera monumentale a Ravenna, occasione nella quale Pietrosanti ha lavorato per la Compagnia del Progetto a fianco degli architetti Franco Purini e Carlo Maria Sadich, con la direzione artistica del Prof. Arch. Francesco Moschini, A.A.M. Architettura Arte Moderna Roma. Negli anni più recenti si evidenziano la partecipazione alla rassegna internazionale Monocromos. Da Malevic al presente, Centro de Arte Contemporanea Reina Sofia, Madrid 2004, a cura di Barbara Rose, in cui Pietrosanti realizza una piccola architettura in pietra, e l’invito alla X edizione della Biennale di Architettura di Venezia. Nel 2009 partecipa alla mostra Confines, a cura di Vincenzo Trione e Consuelo Císcar Casabán, negli spazi del Museo IVAM di Valencia. A settembre 2012 ha inaugurato un’imponente installazione sulla scalinata esterna del Museo dell’Ara Pacis: l’opera verrà successivamente collocata all’interno di Parco Nomade, il parco della scultura della Fondazione Volume! nella riserva naturale della Tenuta dei Massimi a Roma.